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LAGGINHORN MT.4010 Cresta Ovest 01.07.2025

  • Immagine del redattore: Matteo Ruffin
    Matteo Ruffin
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Il programma era altro... e cioè andare a Interlaken e salire Monch e Jungfrau. La meteo incerta e i temporali previsti, collegati ai costi di trasferimento in quella regione, ci hanno fatto cambiare i programmi e siamo saliti il giorno prima in serata a dormire al Berghutte Hosaas; in modo tale da potere partire presto e sfruttare la finestra di bel tempo mattutina. Così come da previsioni meteo la notte ha scaricato temporali, acqua e un bel rigelo notturno, creando verglass sulle rocce del Lagginhorn. Sveglia e colazione alle 4 e appena pronti partenza per questa bellissima cima che oggi è ci è costata fatica e attenzione più del dovuto. I pendii finali sono ancora ben coperti da neve e le rocce affioranti sono poche, cosa che ci ha permesso di salire velocemente ma con molta attenzione visto le inclinazioni del pendio e il ghiaccio a tratti duro. Abbiamo evitato cosi per tutta la parte finale di stare sulle rocce verglassate, al contrario della parte sotto sulle placche non difficili m infide perchè scivolose. Una volta in cima le temperature i sono alzate leggermente e la discesa è andata senza grosse difficoltà ma facendo sempre attenzione a non scivolare sui canali di neve mlto ripidi. Siamo scesi dall cima fino agli impianti di Kreuzboden. Come in altre occasioni bravo Roberto e grazie per aver condiviso con te questa salita.

Disl.pos. 921 mt. disl. neg.1623 Svil. A/R 7.36 km


Dalla stazione degli impianti di Hohsaas scendere dalla pista di servizio fino al primo tornante. Qui inizia una traccia, segnalata con ometti, che con un traverso a mezza costa porta ad un colletto, dove si accede al Lagginhorngletscher. Un tratto su placche è attrezzato con cavi d’acciaio. Lo si attraversa in leggera ascesa e con un traverso verso sinistra si raggiunge la cresta ovest a 3400 m circa.

Seguire la cresta fino in cima, alternando alcuni facili passaggi su roccia, quasi mai obbligati (a parte una placca inclinata) a lunghi tratti su traccia ben evidente. Ramponi sempre potenzialmente utili anche a fine estate per il rischio di trovare vetrato o ghiaccio nell’ultimo tratto sotto la cima.


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