top of page

Monte Bianco 24.08.2024

  • Immagine del redattore: Matteo Ruffin
    Matteo Ruffin
  • 24 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Dopo uno stage di tre giorni comprensivi della salita al Gran Paradiso dedicati al training per la salita al Monte Bianco, Pietro mi chiede di accompagnarlo in questa avventura salendo il Monte Bianco per il suo itinerario classico. La data della prima salita avvenne l'8 agosto 1786: i primi ad arrivare in cima furono il cercatore di cristalli Jaques Balmat e il medico Michel Gabriel Paccard, alle 18,23, e ci rimasero per poco meno di quaranta minuti, durante i quali effettuarono delle misurazioni.

I tempi oggi e i mezzi tecnici sono diversi tanto è vero che noi iniziamo il nostro itinerario partendo da Les Houches con la funivia e raggiungendo si raggiunge la stazione del treno del Monte Bianco del Bellevue. Con il trenino si arriva in 20 minuti alla stazione del Nid d’Aigle (2372m) Si inizia la salita sulla sinistra su buon sentiero fino a raggiungere il piano alla cui sinistra sorge la Baraque de Rogne (2768m). Da questo punto si devia nettamente sulla dx e si inizia a risalire il crestone detritico su ottimo sentiero fino a raggiungere il Glacier de Tete Rousse (3150m circa). Se si vuole raggiungere il Refuge de Tete Rousse (3167m) si deve attraversare il ghiacciaio in piano altrimenti, evitando una zona ben segnalata che rischia di collassare per la presenza di un lago sotto il ghiacciaio, con un traverso ascendente si sale in direzione di un primo crestone. . Lo si attraversa e dopo un po’ ci si trova di fronte al Grand Couloir, il tratto più pericoloso dell’intera salita per le pietre che cadono abbastanza costantemente. Una volta passanti indenni da qui salire il crestone seguendo i bolli rossi a tratti molto sbiaditi, si superano svariati salti rocciosi e nell’ultimo terzo si trovano anche molte corde fisse che portano fino al terrazzino del Refuge du Gouter. Generalmente la colazione é “servita” alle due. Si parte salendo il pendio alle spalle del rifugio e poi proseguendo sulla cresta in direzione est con alcuni sali-scendi fino a raggiungere la parete NO del Dome du Gouter che si risale in direzione della sua spalla (4280m circa). Si prosegue in direzione dell’ampio pianoro del Col du Gouter (4246m). Risalire il pendio seguente in direzione della Capanna Vallot (4362m) dove é possibile riposarsi al riparo dall’eventuale vento. Non é utilizzabile per il pernottamento se non in caso di emergenza ed é spesso piena di immondizia lasciata dagli incivili. Da questo punto dirigersi verso la cresta O del Monte Bianco, l’Arete des Bosses.La si inizia a risalire scavalcando la Petite e la Grande Bosse e poi un affioramento roccioso che si lascia alla propria dx. Con un’ultima impennata si raggiunge la cima (4808m). La cresta é a tratti molto aerea. Le condizioni di salita sono state buone , abbiamo preso un pò di vento , ma ci sta. Un grande Pietro acclimatato e preparato fisicamnente. In circa 4 ore eravamo in vetta, e poi il lungo ritorno alla stazione del Nid D'Aigle, ripassando sempre per quel famigerato Gran Couloir, che anche questa mattina presto ha fatto 2 vittime.

Disl. Positvo 1 giorno mt. 1420 sviluppo 4.66 km

Disl. Positivo 2 giorno mt. 1100 sviluppo comprensivo rientro al Nid d'Aigle 13.2 km



Comments


bottom of page