top of page

Parrotspitze mt. 4436 sabato 23.08.2025

  • Immagine del redattore: Matteo Ruffin
    Matteo Ruffin
  • 24 ago
  • Tempo di lettura: 3 min
ree

Splendido cupolone nevoso, tra le piü belle ed interessanti fra le cime "minori" del Monterosa, vista dal Colle del Lys la Punta Parrot di profilo somiglia ad un enorme ventaglio che a sud precipita in una grandiosa parete rocciosa percorsa dalla "Via degli Italiani". Deve il suo nome al medico tedesco Johann Jakob Friedrich Wilhelm Parrot che fece un tentativo di salita alla Piramide Vincent con Joseph Zumstein nel 1816, e venne salita per la prima volta il 16 agosto 1863 da Reginald S. MacDonald, Florence Crauford Grove, Montagu Woodmass, con le guide Melchior Anderegg e Peter Perren. Montagna dalla lunga ed affilata cresta disposta in direzione ovest-est, è separata dal Lyskamm dal Colle del Lys mentre ad est il Colle Sesia (4.299 m) la separa dalla vicina Punta Gnifetti. La via normale classica parte appunto da tale colle e risale la Cresta NE, percorso descritto quale via di discesa, alla quale si è tuttavia preferito proporre come itinerario principale quello della Cresta W, piü logico e diretto per chi proviene da Punta Indren, e della quale dal Colle si ha una magnifica vista frontale. Le difficoltà sono pressochè analoghe, pertanto si tratta di una scelta soggettiva, e percorrendole entrambe come proposto è possibile compiere uno stupendo circuito ad anello con grandiosa vista su Lyskamm Orientale, Dufour, Nordent, Zumstein e Punta Gnifetti, di cui si ha un´ insolita prospettiva che la rende simile ad un acuminato canino di ghiaccio. Panorama mozzafiato.

Dal Rifugio Mantova inizia la traccia per la Capanna Margherita, che su ghiacciaio conduce al Colle del Lys. La si segue, avendo a destra dapprima la Piramide Vincent, quindi il Balmenhorn col Cristo delle Vette ed infine la stupenda piramide del Corno Nero, alle cui spalle si trova la di poco più alta Ludwigshoe. Trascurando la traccia che vi si dirige, si prosegue sino al Colle del Lys (4248 m), dove abbandonata la traccia principale, piegando leggermente a destra ci si dirige verso il colle tra la Ludwigshoe e la Parrot. Senza raggiungerlo, con traversata a sinistra, si taglia il pendio (40/45°) portandosi sulla Cresta W sopra ad un affioramento roccioso, ben visibile nella foro di copertina, quindi per l´ aereo filo di quest´ ultima, che superato un primo tratto più ripido (30°) si allunga con dolce pendenza, si arriva in vetta, oppure con percorso diverso come abbiamo effettuato noi continuare la traccia in direzione della Capanna Margherita, giunti sotto la punta gnifetti piegare decisamente a destra, in direzione del colle sesia. Da qui un evidente traccia sale sulla cresta della Parrot che si attraversa completamente per poi scendere con un giro ad anello al colle del Lys e da qui si prosegue la discesa verso il rifugio, prima la gnifetti e poi il Mantova. Disl. pos. dal Rif. Manova mt. 1054 svil. A/R fino a Indren 10.50 km


Venerdi verso le 16 ci siamo incontrati a Indren alla stazione di arrivo della funivia, poichè il nostro gruppo era formato da persone provenienti da regioni e nazioni differenti. Da qui siamo poi saliti al Rifugio Mantova per pernottare la notte. Il mattino seguente sveglia alle 4, e dopo la colazione e alle 4,30 siamo pronti per la nostra salita. la meta iniziale era salire la Zumstein. Il tempo fuori è bellissimo. Partiamo e appena giunti all'altezza del rifugio Gnifetti il freddo è pungente. Dobbiamo coprirci, tanto che anche il vento non forte ma costante ci accompagnerà per tutta la salita. Stringiamo i denti e continuiamo a salire , prima fino al colle Vincent, dove ci concediamo una brevissima pausa. Il freddo continua a farsi sentire e il vento non molla e ci costringe a ripartire per non raffreddarci troppo. Oramai sono le 6.40 e il sole qui non è ancora arrivato. Proseguiamo per un altra ora fino a giungere al colle del Lys dove compare un pò d sole che ci riscalda. Qui decidiamo di fare una pausa un pò più lunga, anche se stentiamo a riscaldarci. Certo il sole ci aiuta un pochino e quindi ne approffittiamo per allungare la nostra pausa nonostante il vento continua a tenere basse le temperature. Ci consultiamo per capire lo stato di affaticamento e guardiamo da lontano la nostra meta, la Zumstein. Non manca molto circa un'ora e mezza di salita. Ma qualcuno di noi ha le gambe un pò più stanche. Decidiamo così di salire la Punta Parrot, che rimane più vicina e un centocinquanta metri di dislivello più bassa. Alla fine la scelta è per tutti condivisa e siamo tutti felici per questa cavalcata in cresta su questa splendida cima che come già ampiamente descritto nell'introduzione ci regala un panorama favoloso. Così che portiamo a casa una bela salita di soddisfazione e una giornata fredda , ma riscaldata dalle emozioni che questa salita ci ha regalato.

Quindi terzo 4000 per Alessia, e nuova cima conquistata per Sylvie e Marina



Commenti


bottom of page